Chiamati alla Santità

Chiamati alla Santità

Volontà di Dio è la nostra santificazione. Per questo fine Egli, il Padre, ha mandato a noi il Suo Figlio Unigenito.

Gesù con la Sua predicazione e con l’opera da Lui compiuta, non solo ci ha fatto conoscere questa volontà di Dio ma ha fatto sì che noi potessimo essere santi. Con la Sua morte e resurrezione Egli ha sconfitto il nostro peccato  e ci ha reso partecipi della vita stessa di Dio. Mediante Gesù la nostra natura umana è stata per sempre unità alla natura divina. La santità consiste nel mantenere viva e pura da ogni peccato questa unione con Dio Trinità. Come noi possiamo conseguire questa unione con Dio? credendo in Gesù e nella Sua opera. Troviamo scritto nel Vangelo di Giovanni: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna”( Gv. 3, 16)

Per conseguire la vita eterna ci viene chiesta la fede in Gesù, senza la fede in Cristo non c’è salvezza. Troviamo scritto: “Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nell’unigenito Figlio di Dio” ( Gv. 3,18)

La fede in Cristo ci porta a compiere le opere buone per essere veri discepoli del Signore, facendoci suoi imitatori.  La fede va tenuta viva con la preghiera assidua e umile, con la grazia dei sacramenti, con la comunione al Corpo e Sangue di Gesù: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.” ( Gv. 6,53-56) . La partecipazione alla Santa Messa  per il cristiano cattolico è fondamentale per conseguire quella santità voluta da Dio: resi santi dal sacrificio della Croce e nutriti di quel cibo sostanziale noi veniamo afferrati dall’Amore di Dio e con la forza di questo cibo sapremo essere vittoriosi sul male, camminando lieti in questo pellegrinaggio terreno verso la patria eterna che è il Regno dei cieli.

                                                                                  Don Fortunato