Il mese di novembre si apre con la solennità di Tutti i Santi.
I Santi sono i nostri fratelli maggiori nella fede e nella sequela di Gesù. Sono coloro che hanno perseverato nell’amore di Gesù, hanno vinto il male con la forza della fede e ora sono nella gloria di Dio. Poiché sono divenuti amici di Dio possono aiutarci nelle nostre necessità e intercedere presso Dio. Il loro aiuto è potente e costante perché hanno ottenuto la compiacenza di Dio Padre, il quale si lascia toccare dalla loro preghiera.
In questa solennità la Madre Chiesa ricorda e celebra tutti i suoi figli che hanno conseguito il premio della vita beata e li addita a noi, ancora pellegrini su questa terra, come modelli da imitare e nostri protettori. Sul loro esempio veniamo esortati a perseverare nella fede e ad amare Gesù che con la Sua morte e resurrezione ci ha resi creature nuove.
Nel mese di novembre ricordiamo anche i nostri Defunti. La morte non spezza la nostra comunione con loro. Essi vivono non solo nel nostro ricordo ma in virtù dello spirito di vita infuso da Dio in ogni uomo, essi godono dell’immortalità. L’uomo è essere vivente perché Dio ha dato a lui la Sua stessa vita, facendolo partecipe della Sua eternità. La morte è entrata nel mondo a causa della disubbidienza dell’uomo ma siano rese grazie a Dio perché da questa morte Egli ci ha liberato mediante il sacrificio del Figlio Suo, Cristo Gesù. Per Lui viviamo nella speranza che il nostro corpo, che ora subisce la corruzione, sarà rivestito di immortalità e della gloria di Dio. Per questo noi credenti ricordiamo i nostri morti ogni qualvolta celebriamo la Santa Messa e dedichiamo il 2 di novembre a loro ricordo nella preghiera e nella comunione.
Nella seconda domenica di novembre celebriamo la Festa del Ringraziamento. Ringraziamo il Signore per i frutti della terra e del nostro lavoro. Da Dio proviene ogni bene e l’uomo gode dei doni della Sua Provvidenza. Gesù, nella preghiera domenicale, ci ha insegnato a chiedere il “nostro pane quotidiano” che serve al nostro sostentamento, perché è il Signore che fa fruttificare il seme sparso nella terra e dona ogni specie di frutto, benedicendo il lavoro dell’uomo. Dio si prende cura di ogni Sua creatura e dell’uomo in particolare, perché lo ha reso Suo figlio. Qual è quel padre che non si prende cura del figlio? E cosa si chiede al figlio se non la sua gratitudine per tanta generosità? Rendiamo sempre grazie a Dio per i Suoi molteplici doni e costudiamoli con diligenza moltiplicandoli con impegno.