SANTO NATALE 2021

Può ancora il Signore nascere in questa notte buia in cui versa la nostra umanità?
Può Egli, il Signore della vita, nascere in questa nostra cultura di morte?
Può ancora venire tra uomini, un tempo credenti, che ora Lo ignorano o Lo combattono?
Voi Genitori, o voi Nonni, cosa e come rispondete alla domanda del Vostro bambino: “Che cosa è il Natale?”
Rispondete nella verità o, avendola dimenticata, vi aggrappate alle tante sigle di una propaganda ipocrita?

Vero è che il Signore, il Dio fatto uomo per amore dell’uomo, continua a nascere nel silenzio delle nostre notti, continua a dare la Vita nonostante il rifiuto degli uomini, a credere nell’uomo nonostante la sua incredulità.
Il Natale cristiano è festa di Luce e di Amore, perché Dio viene ad abitare in mezzo a noi, ci fa dono della Sua Parola, ci illumina con la Sua Sapienza, ci introduce nel Suo Regno dove stabilmente dimora la Giustizia e ogni inimicizia è sconfitta.

La prima Notte Santa, quando Maria diede alla luce il Figlio di Dio, ha segnato l’inizio di un mondo nuovo, il Cielo è sceso sulla terra e la terra ha accolto il Suo Creatore.

In quella notte Giuseppe e Maria bussano a molte porte per dare un luogo decoroso a Colui che stava per venire. Una grotta, adibita a stalla,  dà loro ospitalità e il Figlio di Dio, venuto tra gli uomini, è adagiato in una mangiatoia. Le prime creature ad accoglierlo sono un bue e un asino, i primi adoratori sono Maria e Giuseppe, prototipi di una nuova umanità, che proprio quel Bimbo avrebbe poi generato con la Sua Parola, con la Sua morte e resurrezione e l’effusione dello Spirito Santo. Da una oscura e sperduta grotta di Betlemme si irradia sulle tenebre del mondo intero una Luce che sconfiggerà le tenebre del male e non avrà tramonto, al contrario della luce del sole, della luna e delle stelle.
Gli Angeli cantano la gloria di Dio e annunciano agli uomini la pace, dono di quel Bimbo che ci è nato.
I Pastori, informati dall’Angelo, sono i primi ad accorrere alla grotta e adorano il Dio fattosi bimbo ed esultanti ritornano al loro gregge.
Una stella guida i Magi a Betlemme e dai loro scrigni offrono doni profetici: l’oro per il Re dei re, l’incenso per il Dio fatto uomo; la mirra per Colui che darà la Sua vita per la salvezza dell’uomo.

Il mistero di quella Notte Santa, il Natale del Signore, si compie e si rinnova per noi, uomini e donne del nostro tempo, nella celebrazione liturgica della Festa, perché anche noi, al pari dei pastori e dei magi, possiamo adorare e contemplare il Dio fatto uomo nell’innocenza di un Bimbo e offrire a Lui il dono della nostra fede e della nostra riconoscenza.
La Santa Messa è il luogo dove incontriamo il Dio fatto carne e nel segno del pane e del vino, che per la potenza del sacramento, sono viva e reale presenza di Gesù, adoriamo il nostro unico Salvatore, mentre attendiamo con fede il Suo glorioso ritorno.

Don Fortunato